Il Papa che voleva essere Re, di David I. Kertzer– Garzanti – 2019 – €25,00

Kertzer è storico serio e preparato, e il periodo che lui affronta in questo libro è suo oggetto di studio da anni. E del resto, con Pio IX assistiamo alla fine di un potere temporale durato almeno un millennio. Ognuno, sulla figura di questo papa spirituale che non esitava a mandare ghigliottinati i ribelli e a far battezzare a forza gli ebrei, può avere l’opinione che vuole. Ma nessuno può negare la forza dei documenti storici che Kertzer produce, in questo volume così come nel suo “Prigioniero del Vaticano” che è precedente pur trattando del periodo storico immediatamente successivo a quello preso in esame da questo libro.


Un papa innamorato di sé, un papa spirituale quando il periodo era fortemente politico, un papa debole tanto da affidarsi a Cardinali senza scrupoli (tra cui il sonninese Giacomo Antonelli, ultimo cardinale “laico”). Pio IX era tutto questo. Convinto di essere nel giusto così tanto da pretendere, con il Concilio Vaticano I, di essere infallibile quando parlava “ex cathedra”.

Insomma, indipendentemente dalle proprie idee, un papa fuori dal suo tempo. Kertzer questo sa rendercelo in maniera molto efficace, come solo gli studiosi di lingua anglosassone sanno. Forse solo Barbero, in Italia, riesce a raccogliere appieno la sfida di libri del genere, dove il rigore storico e la possente documentazione consultata (basti vedere le note, circa un centinaio di pagine relegate in fondo al libro per non interrompere la narrazione) non vanno a scapito dell’efficacia del racconto.

Consigliato se piace la storia, e per avere la veisione di quella magnifica avventura che fu la Repubblica Romana dal lato dei suoi nemici.

Voto 4/5