Finitudine, di Telmo Pievani – Raffaello Cortina – 2020 – €16,00


Uno dei più bei libri di filosofia degli ultimi tempi. Pievani, con una trovata letteraria originale, mette Camus e Monod a confronto (i due si conoscevano realmente, ma il loro incontro nel libro è di fantasia) per discutere sulla condizione “finita” dell’essere umano e della vita in generale.

Tutto parte da questa frase, quasi buttata lì nelle prime pagine: “L’uomo è l’unica creatura (conosciuta, aggiungo io) che si rifiuta di essere ciò che è”. La miglior definizione di coscienza mai trovata: tutto il sapere è il frutto di questa tensione emotiva.

E allora parte il viaggio alla ricerca di come sconfiggere la finitudine: se tramite la tecnologia, l’ingegno, l’ereditarietà, la metacoscienza, la scienza più pura: tutte soluzioni più o meno valide, ma che presuppongono la sconfitta. La finitudine alla fine prevale, e noi non esisteremo più. Perché non ci disperiamo?

La conclusione, una conclusione ottimistica resa anche narrativamente dai fatti che i due premi Nobel narrano, è non solo consolante, ma fa crescere. Se non altro la consapevolezza di noi.

Voto 4/5