2 giugno 1946, di Federico Fornaro – Bollati Boringhieri – 2021 – €14,00

 

Il titolo di questo libri, in realtà, è parzialmente fuorviante. In poche pagine, infatti, Fornaro descrive i quasi tre anni più difficili che l’Italia ha attraversato, dal 25 luglio 1943 al 2 giugno 1946. Il sottotitolo, “storia di un referendum” da più l’idea di ciò che il libro racconta.

 

Nessuna nuova scoperta, né rivelazioni particolarmente rivoluzionarie. E’ semplicemente il racconto oggettivo di ciò che successe in quei tre anni. Ma senza sconti per nessuno. Per i nazifascisti, anzitutto. Ma poi anche per il pavido re, l’indeciso principe (entrambi responsabili della fine della monarchia), i litigiosi alleati che sulla nostra penisola avevano idee diverse, e anche Badoglio e i notabili sopravvissuti dell’era prefascista, che non si erano resi conto di quanto il mondo fosse cambiato.

 

C’è – finalmente! – una lettura sana del ruolo di Togliatti, la considerazione importante che per la prima volta il popolo italiano decideva come massa del proprio futuro (cosa che è stata possibile grazie alla Resistenza , e una visione oggettiva di come si passò dalla monarchia alla Repubblica, coni partiti ad avere quel ruolo di traino della democrazia che poi hanno perso (ma questo è un altro discorso).

 

Un libro agile, che si beve più che leggere, scritto bene con la giusta prosa asciutta dello storico che non nasconde la sua parte, e perciò è onesto.

 

Consigliato se si vuole avere un quadro complessivo e oggettivo del periodo storico più difficile della nostra nazione.

 

Voto 4/5