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Romeo e Giulietta venne rappresentato a Londra per la prima volta il 30 gennaio 1595, molto probabilmente al The Theatre, poi smantellato per la costruzione del Globe Theatre.

A portare in scena l’opera composta da William Shakespeare è stata la compagnia Lord Chamberlain’s Men, in cui recitava anche il drammaturgo inglese. Richard Burbage potrebbe essere stato il primo attore a interpretare Romeo, mentre il giovane Robert Goffe vestì i panni di Giulietta.

La storia d’amore più famosa di sempre, ambientata in territorio italiano, fu così consacrata all’immortalità. La vicenda dei due protagonisti è diventata col tempo l’archetipo di un amore perfetto, ma avversato dalla famiglia e dalla società.

Romeo e Giulietta (The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet – La tragedia eccellentissima e lamentevolissima di Romeo e Giulietta) è indubbiamente la più famosa tragedia di William Shakespeare, nonché la più rappresentata e interpretata a teatro e al cinema.

Composto tra il 1594 e il 1596, il dramma shakespeariano dei due innamorati veronesi, che vivono un amore spontaneo e viscerale, ma proibito, ha ispirato artisti e registi contemporanei.

Le riduzioni musicali sono innumerevoli: il poema sinfonico di Čajkovskij, il balletto di Prokof’ev, l’opera di Gounod, l’opera di Bellini I Capuleti e i Montecchi e il musical West Side Story; mentre tra le riproduzioni cinematografiche si possono annoverare quelle dirette da Zeffirelli e da Luhrmann.

Gli amanti divennero personaggi archetipici dell’amore tragico, mettendo in risalto la crisi sociale e culturale che stava attraversando la loro epoca.

“Ché mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta e del suo Romeo”. queste le parole finali.

I precedenti sono tantissimi:

Ephesiaka (Racconti efesii intorno ad Abracóme e Anzia) di Senofonte Efesio in cui Anzia beve una pozione che crede essere veleno mentre come accade per Giulietta causa uno stato letargico di morte apparente;

la vicenda di Piramo e Tisbe, dalle Metamorfosi di Ovidio, dove i due protagonisti, allontanati dalle loro famiglie, sono costretti a incontrarsi di nascosto. A causa di un fraintendimento, finiscono per uccidersi, proprio come i due giovani innamorati shakespeariani;

Nella Commedia di Dante figurano i nomi delle due famiglie in lotta;

la novella di Mariotto e Ganozza di Masuccio Salernitano, composta nel 1476;

Luigi da Porto ambienta una vicenda molto simile a Verona, rinominando i giovani Romeus e Giulietta; nella trama vi sono alcuni elementi chiave, come i personaggi corrispondenti a quelli di Shakespeare (Mercuzio, Tebaldo e Paride), la rissa, la morte di un cugino dell’amata causata da Romeo, il bando dalla città di quest’ultimo e la tragica fine di entrambi in cui Romeo prende un veleno e Giulietta si trafigge con un pugnale.

La fonte primaria per Shakespeare fu il poema narrativo, molto moraleggiante, Tragicall Historye of Romeus and Juliet, scritto nel 1562 da Arthur Brooke. A lui si deve la felice invenzione della balia.

L’opera di Brooke, di poco più di tremila versi, racconta la storia di Giulietta Capuleti e Romeo Montecchi. I due giovani appartengono a due famiglie rivali di Verona. Lei si sta per sposare con Paride, ma quando incontra Romeo decide di sposarsi in segreto con lui. Quando viene bandito dalla città, i due si separano. Giulietta si finge morta per ribellarsi al volere dei suoi familiari, ma Romeo, ignaro del trucco, si toglie la vita, seguito dalla giovane donna. In Romeo e Giulietta il drammaturgo inglese ne segue fedelmente la trama, modificando il tono il svariate parti.