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Il 25 febbraio 138 d.C., l’imperatore Adriano adottò Tito Aurelio Boionio Arrio Antonino, governatore della Provincia d’Asia, nominandolo suo nuovo successore al titolo e al soglio imperiale. Come si arrivò a questa decisione inaspettata?

La scelta originale di Adriano per la successione era infatti caduta, in una data imprecisata tra il 19 giugno e il 29 agosto 136, su Lucio Ceionio Commodo, nato il 31 gennaio forse del 101, che fu adottato e a cui fu concesso il nome di Elio ed il titolo di Cesare.

Misteriosi restano i motivi che spinsero Adriano a scegliere come successore un uomo avvenente, circondato da una fama di gaudente, e notoriamente di salute malferma. D’altronde, era chiaro che Adriano avesse una stima particolare per il sedicenne Marco Annio Vero, che diverrà poi Marco Aurelio, da lui soprannominato scherzosamente Verissimus per il suo amore per la verità e per le sue qualità morali.

Forse Adriano voleva garantire al suo adorato Verissimus una successione tranquilla, dopo un principe di transizione con i giorni contati; oppure, da appassionato di astrologia, cercava qualcuno che morisse al posto suo, per ingannare gli oroscopi e le previsioni degli astrologi, garantendogli altri anni di vita. La stessa cosa era accaduta anni prima con l’oscura morte di Antinoo, forse sacrificatosi per prolungare la vita di Adriano, su consiglio di maghi e indovini di corte? Non lo sapremo mai. I fatti sono che Lucio Elio Cesare, tornato dalla Pannonia, già malato di tubercolosi da anni, morì improvvisamente per un’emorragia nella notte del 1° gennaio 138 prima di poter leggere in Senato il discorso di ringraziamento per il principe che lo aveva adottato. Si apriva quindi di nuovo il grave problema della successione, perché Adriano, le cui condizioni di salute stavano precipitando, era consapevole di essere prossimo alla morte.

La nuova scelta cadde su Tito Aurelio Boionio Arrio Antonino, cinquantunenne governatore della Provincia d’Asia, stretto consigliere di Adriano, aristocratico rispettoso delle leggi che aveva già rivestito molte magistrature. Adriano gli propose l’adozione il 24 gennaio ma Antonino si lasciò del tempo per riflettere prima di accettare. Poiché Antonino aveva solo figlie femmine, essendogli già morti prematuramente i maschi, Adriano gli pose come unica condizione che adottasse a sua volta due giovani che garantissero poi l’ulteriore successione: Marco Annio Vero (il futuro Marco Aurelio), figlio del fratello di sua moglie, e Lucio Vero, di appena sette anni, figlio del defunto Lucio Elio Cesare.

Il nuovo erede al trono fu quindi adottato il 25 febbraio 138 ed assunse il nome di Tito Elio Adriano Antonino, adottando a sua volta contestualmente i due giovani, che in futuro avrebbero governato insieme da Augusti, coi nomi di Marco Aurelio e Lucio Vero.

Dopo una lunga e sofferta agonia, Adriano morì invece il 10 luglio 138 nella villa imperiale di Baia, alla presenza del suo successore Aurelio Antonino, che si guadagnò il soprannome di Pio per la fermezza con cui ottenne la divinizzazione del suo padre adottivo, nonostante le resistenze del Senato.