La mongolfiera ha il nome dei suoi inventori, i fretelli Joseph Michel e Jacques Étienne Montgolfier.

Nacquero in una famiglia di ricchi fabbricanti di carta ad Annonay, un paese a sud di Lione (Francia). Joseph aveva la mentalità tipica dell’inventore: era geniale e sognatore, intelligente e creativo per natura, ma poco pratico negli affari e nelle faccende personali. 

Etienne aveva invece un carattere più regolare ed orientato agli affari. Fu mandato inizialmente a Parigi perché si dedicasse agli studi di architettura, ma venne poi richiamato ad Annonay per occuparsi degli affari di famiglia dopo morte del fratello maggiore Raymond nel 1772. 

Un giorno Joseph stava osservando i panni posti ad asciugare vicino al fuoco del caminetto, e notò che alcune stoffe leggere ripetutamente si sollevavano verso l’alto. Per capire questo fenomeno iniziò a fare degli esperimenti più specifici, quando viveva ad Avignone. Una sera stava davanti a un fuoco mentre rifletteva su una questione militare: un attacco alla fortezza di Gibilterra, che si era dimostrata imprendibile sia da terra che da mare. Allora Joseph iniziò a pensare alla possibilità di un attacco dall’alto, con truppe sollevate in aria dalla stessa forza che innalzava le scintille del fuoco. Iniziò a ipotizzare che all’interno del fumo vi fosse una qualche sostanza, un gas speciale (che era detto il “gas di Montgolfier”), dotato di una speciale proprietà che egli definì “lievità”.

Dopo aver fatto delle ipotesi, Joseph costruì un contenitore a forma di scatola (delle dimensioni di 1x1x1,3 metri) usando un sottile foglio di legno per i lati e una pellicola superiore di tessuto leggero di taffettà. Sotto il contenitore accese un fuoco bruciando della carta. L’oggetto si sollevò rapidamente dal piano terra fino a toccare il soffitto.

Dopo la prova Joseph convinse il fratello Etienne a costruire un primo aerostato ad aria calda, scrivendogli la seguente frase: “Presto, procurati una buona dose di taffettà e di corde, e ti mostrerò uno dei più sbalorditivi fenomeni al mondo!”. Da quel momento in poi i due fratelli lavorarono assieme al progetto.

I due fratelli costruirono un nuovo apparecchio, tre volte più grande (27 volte in volume). Nel suo primo volo di prova la spinta di sollevamento fu così forte che essi ne persero il controllo. L’aerostato volò per circa 2.000 metri. 

I fratelli Montgolfier decisero di fare una dimostrazione pubblica dell’aerostato ad aria calda, e stabilire così la paternità dell’invenzione. Perciò realizzarono un apparecchio a forma di pallone sferico, fatto con tela di sacco e tre strati interni di carta sottile. L’involucro sviluppava un volume interno di quasi 790 m3 d’aria e pesava 225 kg. Era composto da quattro parti (la cupola e tre segmenti laterali) tenute assieme da 1.800 bottoni e una “rete da pesca” in cordame applicata all’esterno faceva da rinforzo alla struttura.

Il 4 giugno del 1783 l’aerostato fu fatto volare nella prima dimostrazione pubblica ad Annonay. L’ aerostato volò circa per 2 km. Il volo durò 10 minuti e raggiunse l’altitudine di 1.600-2.000 metri.

L’uomo cominciava a impossessarsi anche del cielo.