Furono inventati per offrire un cibo antiafrodisiaco ai pazienti di un sanatorio del Michigan. Parliamo dei corn flakes, ossia quei fiocchi di mais cotto, tostato con zucchero e vitamine che costituiscono la colazione di moltissime persone nel mondo. Furono brevettati il 31 maggio del 1894 da John Harvey Kellogg, soprintendente di una clinica nella città di Battle Creek, gestita da un gruppo di avventisti del settimo giorno, di cui faceva parte anche il fratello, William Keith Kellogg. 

I cereali Kellogg’s avevano lo scopo di impedire alle persone di masturbarsi. Dopo aver diffuso la notizia della scelta dell’azienda di utilizzare soltanto ingredienti naturali per la produzione, il Daily Mail e altri siti stranieri hanno ricordato la loro nascita, sul finire del diciannovesimo secolo (così come raccontata in precedenza da Mental Floss): John Harvey Kellogg credeva che il sesso portasse malattie e che non fosse sano e volle, a tutti i costi, creare un’alternativa a quel piacere.

Medico e ispirato da una forte fede religiosa, il “papà” dei corn flakes aveva una forte avversione verso ogni atto sessuale: credeva che facesse male non soltanto al fisico, ma anche alla mente. Sposato, John Harvey Kellogg non aveva mai consumato il matrimonio con la moglie: i due dormivano in due stanze separate e decisero di adottare i propri figli. Ma più del sesso, disprezzava la masturbazione: nel suo libro “Plain Facts for Old and Young: Embracing the Natural History and Hygiene of Organic Life” aveva addirittura descritto 39 sintomi di chi era solito praticarla, tra cui la comparsa di acne, le palpitazioni, l’epilessia, una postura scorretta, fino ad arrivare all’infermità.

Come impedire alle persone di praticare la masturbazione? Secondo Kellogg, bisognava agire partendo dalla dieta: la carne o i cibi molto saporiti, ad esempio, avrebbero potuto aumentare il desiderio sessuale. Meglio, dunque, preferire i cibi poveri, “alleati” nella purificazione del corpo e dello spirito. 

I pazienti del sanatorio seguivano una dieta ferrea e rigorosamente vegetariana, che non solo metteva al bando caffè, tabacco e alcolici, ma anche qualunque alimento avesse il potere di stimolare l’appetito sessuale. Ovvero tutti i cibi particolarmente dolci o piccanti, i più afrodisiaci, secondo le teorie del dietologo Sylvester Graham.

Tutte insipidissime ricette, quando fu chiamato a risolvere un problema imprevisto al sanatorio. Accadde che, nel trambusto, qualche seme di grano cotto rimase a raffreddare, divenendo raffermo. Ma nella clinica dei Kellogg, che dovevano essere pure un po’ taccagni, non si buttava via niente e allora i due fratelli decisero di continuare a lavorare anche il grano raffermo. Lo appiattirono con i rulli che utilizzavano solitamente per la lavorazione, ma quello che ne venne fuori fu decisamente sorprendente. Invece delle sfoglie di impasto ottennero dei fiocchi separati, che tostarono e provarono a servire ai loro pazienti, insieme al latte. Evidentemente costoro apprezzarono l’inattesa novità, i Kellogg decisero di brevettare la loro invenzione, con il nome di ‘Granose’, e si lanciarono in sperimentazioni analoghe con altri cereali.

Finchè Will Keith Kellogg, che era direttore amministrativo del sanatorio, nel 1906 decise di fondare una sua azienda, la Kellogg’s, per vendere il prodotto sul mercato. C’era solo un problema: secondo le rigide prescrizioni del sanatorio, che come detto vietavano cibi dolci e piccanti, quei fiocchi erano stati coscienziosamente realizzati senza zucchero. Ma se al palato degli ospiti della clinica erano piaciuti, per proporli al grande pubblico era necessario un pizzico di dolcezza in più. Will lo capì e finì col litigare con il fratello, che mai avrebbe ceduto alle tentazioni e alle insidie del saccarosio, nemmeno per fare soldi.

AI di là delle discordie famigliari, comunque, i corn flakes furono il primo prodotto commercializzato da quella che diventerà la Kellogg Company, o Kellogg’s, che ha mantenuto la sede a Battle Creek ma oggi è diventata un colosso multinazionale. La sua fortuna si deve non solo al prodotto brevettato dal dottor Kellogg, e a quelli sviluppati successivamente, ma anche a un’attenzione costante all’aspetto del marketing e della pubblicità. A partire dal ‘Libretto divertente degli animali scomponibili della jungla’, dato in omaggio, a partire dal 1909 e per ben 23 anni, a chi comprava due confezioni di cereali, per arrivare alle promozioni che possiamo trovare oggi sugli scaffali del supermercato. Passando per la strategia adottata durante la crisi del ’29 e divenuta un esempio riproposto e studiato nei corsi di marketing e comunicazione. Mentre l’America era in ginocchio e le altre aziende operavano tagli drastici al budget per le attività di comunicazione promozionale, Kellogg’s decise di introdurre sul mercato un nuovo prodotto. Si tratta dei Rice Krispies, il cui lancio fu supportato con forti investimenti pubblicitari e un grande – e rischioso – dispiegamento di forze. Fu un successo.  

Certo che, da quella dieta insipida senza zucchero e caffè che dovevano sorbirsi i pazienti del sanatorio, Mr. Kellogg ne aveva fatta di strada, e senza mani.