Jean-Paul Sartre nacque a Parigi il 21 giugno 1905. Suo padre era un ufficiale di marina, morto quando Jean-Paul aveva solo un anno. Crebbe con sua madre, Anne Marie Schweitzer, cugina di Albert.

Nel 1929 ottenne il dottorato di ricerca in filosofia all’École Normale Supérieure di Parigi. In quegli anni incontrò Simone de Beauvoir, sua compagna di vita e partner intellettuale.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, fu fatto prigioniero dai tedeschi. Una volta riottenuta la libertà nel 1941, non tardò a tornare in attività, lavorando al fianco di Albert Camus in Combat, il giornale della Resistenza.

Nel 1945 Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir diedero vita a un progetto comune di grande ispirazione sociale. Si trattava della rivista politica e letteraria Les temps modernes. I suoi ideali socialisti e i contatti con il comunismo gettarono le basi di questa fase decisiva della sua biografia.

Fu un feroce critico della guerra del Vietnam e volle mostrare al mondo i crimini e le ingiustizie inflitte dagli Stati Uniti. Più tardi, nel 1964, Sartre ricevette il premio Nobel per il suo contributo nel campo del pensiero. Tuttavia, lo rifiutò: accettare il Nobel avrebbe significato secondo lui perdere la sua visione critica di filosofo, come mente impegnata nell’attivismo sociale e nell’indipendenza intellettuale.

Morì il 15 aprile 1980, all’età di 74 anni. Migliaia di persone assistettero al suo funerale. Riposa nel cimitero di Montparnasse, a Parigi.

La sua opera più famosa è senza dubbio “La nausea”, scritta a poco più di 26 anni. 

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