Burt Bacharach è sicuramente uno dei compositori di musica popolare più importanti del ventesimo secolo, allo stesso livello di nomi quali George Gershwin o Irving Berlin. Le sue sofisticate produzioni toccano i più svariati generi, dal cool jazz, al soul, alla bossa-nova brasiliana fino al pop tradizionale, e coprono un arco di tempo di ben quattro decadi.

Questo vero e proprio genio della melodia e dell’armonizzazione nasce il 12 maggio 1928 a Kansas City; talentuoso fin da piccolo come si addice a tutti i grandi creatori che si rispettino, studia la viola, la batteria e il pianoforte. Trasferitosi a New York, prima viene folgorato dal jazz e dalla sua energia primitiva, poi, cominciando a frequentare quei locali poi divenuti di culto, ha l’occasione di vedere da vicino, e in qualche caso anche di incontrare, gli eroi della musica afroamericana (su tutti Dizzy Gillespie e Charlie Parker), che in quel periodo aveva assunto al forma scatenata del bebop; conoscendo il Bacharach diventato celebre, sembrerebbe quanto più lontano da lui. Ma il genio, si sa, assorbe qualunque cosa incontri e egli stesso suona in diverse formazioni jazz durante il 1940.

Questo è il periodo più proficuo per la sua crescita musicale: studia musica teoria e composizione alla “Mannes School” di New York, al “Berkshire Music Center”, alla “New School for Social Research”, alla “Montreal’s McGill University” e alla “Music Academy of the West” a Santa Barbara. Nemmeno gli obblighi militari lo distraggono dalla musica: in Germania, dove presta il servizio di leva, Bacharach arrangia, compone e suona il piano per un gruppo dance.

Inizia poi a lavorare nei nightclubs insieme a Steve Lawrence, “the Ames Brothers” e Paula Stewart della quale si innamora e che sposerà nel 1953. Da qui in poi Burt Bacharach inizia a scrivere e collaborare con un grande numero di artisti quali Patti Page, Marty Robbins, Hal David, Perry Como e Marlene Dietrich, e soprattutto incontra la cantante che diviene il veicolo espressivo delle sue migliori canzoni: Dionne Warwick.

Compositore dalla vena inesauribile, compone colonne sonore che lo portano nel 1969 a vincere due grammy award per il film “Butch Cassidy and the Sundance Kid”.

Il periodo che va dagli anni ’70 ai ’90 è costellato da enormi successi fra cui “Arthur’s Theme”, “That’s what friends are for” (eseguita da un gruppo “all-star” che include Dionne Warwick, Elton John, Gladys Knight e Stevie Wonder) e il duetto di Patti LaBelle e Michael McDonald “On my own”.

Bacharach costituisce una vera e propria riscoperta che dimostra, ancora una volta, come i classici in realtà non muoiono mai.