Archivi

Categorie

Venerdì 4 agosto 1944, durante una tranquilla mattina, che sembrava come tutte le altre, la polizia tedesca, guidata da un collaborazionista olandese, fa irruzione nell’ufficio e nell’alloggio segreto di Anna Frank e dei suoi familiari, grazie ad una soffiata: tutti i rifugiati ed i loro soccorritori vengono arrestati. Si salvarono solo Elli Vossen, perché creduta estranea, Miep Gies grazie alle sue origini viennesi, il marito Henk che in quel momento era altrove. Fu proprio Miep Gies che si occupò di salvare il salvabile: nel disordine dell’irruzione nell’alloggio segreto tutto era gettato per terra, fu lì che trovò il diario di Anna, lo prese e lo conservò. Erano rifugiati lì dentro dal 9 luglio 1942, più di due anni.

Anne scrive:

“L’Alloggio segreto è un nascondiglio ideale! Anche se è umido e storto non esiste in tutta Amsterdam, né probabilmente in tutta l’Olanda, un nascondiglio più comodo di questo.”

Il nascondiglio si trova nella sezione non utilizzata della ditta di Otto Frank in Prinsengracht 263. Si è tenuto conto anche di Hermann ed Auguste van Pels e del figlio Peter, anche loro si nasconderanno qui. L’impresa, situata nella sezione anteriore dell’edificio, continuerà a funzionare normalmente mentre i clandestini vivranno chiusi.

L’impresa in Prinsengracht 263 è ubicata in una zona ricca di piccole imprese. A sinistra accanto al nascondiglio, c’è un’agenzia per la vendita di tè, a destra un mobilificio.

Il nascondiglio in Prinsengracht 263 è abbastanza grande, c’è spazio per due famiglie. Si tratta di una situazione eccezionale: genitori e figli che si nascondono sono quasi sempre separati. La maggior parte dei nascondigli non sono che spazi ristretti in cantine umide o in soffitte polverose. Soltanto chi si nasconde in campagna può uscire ogni tanto, se non c’è pericolo.

Ben presto l’accesso all’alloggio segreto viene nascosto da una libreria girevole. Il signor Kugler pensava fosse meglio sistemare una libreria davanti all’accesso al nostro rifugio (…), ma ovviamente è girevole e si apre come una porta. È opera del signor Voskuijl (abbiamo messo al corrente il signor Voskuijl del fatto che siamo nascosti qui in sette e lui si fa in quattro per aiutare.)” annota Anne Frank sul diario il 21 agosto 1942. In quel momento i clandestini sono ancora in sette. Fritz Pfeffer si unirà a loro il 16 novembre.