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Trent’anni fa, nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 i carri armati dell’Esercito di Liberazione Popolare cinese uccisero a Piazza Tienanmen centinaia di persone, mettendo fine alle proteste degli studenti che reclamavano la democrazia.

La protesta a piazza Tienanmen era iniziata un mese e mezzo prima, il 15 aprile. In quell’anno, quello della caduta del Muro, molti regimi comunisti furono rovesciati in Europa.

Oggi la Piazza Tienanmen è una maestosa piazza nel cuore di Pechino. All’interno del perimetro si trovano il Monumento nazionale ai caduti e il Mausoleo di Mao Zedong ed è circondata da importanti edifici come il Palazzo dell’Assemblea Nazionale del Popolo e il Museo Nazionale di Cina. A Nord, oltre l’omonima Porta Tienanmen, troviamo la Città Proibita, un paio di chilometri più a Sud il Tempio del Cielo.

La Piazza Tienanmen con i suoi 440.000 metri quadrati è una delle piazze pubbliche più grandi del mondo: può ospitare circa un milione di persone al suo interno. Data la vicinanza con il Palazzo dell’Assemblea Nazionale, la piazza è recintata e circondata da polizia e forze armate. Durante i congressi o gli eventi politici importanti è spesso chiusa al pubblico, talvolta anche senza preavviso.