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Nella notte del 6 aprile 2009 un sisma di 5.8 gradi della scala Richter, preceduto da una serie di scosse – lo sciame sismico – iniziate nel dicembre 2008, sorprende nel sonno L’Aquila: è uno dei terremoti più disastrosi che abbiano mai colpito l’Italia. Il bilancio è stato di 309 morti, centinaia di feriti e decine di migliaia di sfollati

Considerando i danni e le vittime il sisma è stato fra i più distruttivi in Italia in epoca contemporanea, insieme a quello di Messina del 1908, al terremoto di Avezzano del 1915, a quello del Friuli del 1976 e al terremoto dell’Irpinia del 1980

Il sisma causò notevoli danni al patrimonio storico e artistico dell’Aquila e dei comuni limitrofi: tutte le chiese (oltre un centinaio), a partire dalle più importanti basiliche, furono dichiarate immediatamente inagibili per lesioni o crolli importanti, oltre a diversi palazzi storici nel centro del capoluogo

La terra non ha smesso di tremare nemmeno nei giorni successivi al 6 aprile: nelle 48 ore dopo la scossa principale, si sono registrate altre 256 scosse, delle quali più di 150 il 7 aprile. Tre eventi di magnitudo superiore a 5,0 sono avvenuti il 6, il 7 e il 9 aprile

Circa 70mila gli sfollati immediati, di cui 13mila studenti universitari fuori sede. La frazione est della città, Onna, venne praticamente rasa al suolo

I tantissimi sfollati vengono alloggiati momentaneamente in tendopoli, auto, alberghi lungo la costa adriatica

Tra i simboli della tragedia la Casa dello studente, residenza universitaria dell’ateneo dell’Aquila, dove persero la vita otto giovani. L’edificio fu poi demolito

Per il crollo della Casa dello studente ci sono state delle condanne definitive per coloro che avevano curato nel 2000 la ristrutturazione dell’immobile e per il presidente della Commissione di collaudo. Tra le motivazioni della Cassazione: l’edificio era stato totalmente, e pericolosamente, modificato rispetto al progetto originario e alla iniziale destinazione d’uso

Lo sciame sismico è continuato anche dopo il 6 aprile: la sequenza è finita nell’aprile del 2012, dopo più di 19.800 scosse in poco più di tre anni, come spiega l’Ingv

Onna è stato uno dei paesi più colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009 con il maggior numero di vittime, 40. La maggior parte degli edifici del paese crollarono e quelli rimasti in piedi subirono comunque danni gravissimi

Nelle fasi immediatamente successive al terremoto il governo (guidato da Silvio Berlusconi) approvò un decreto che stabiliva lo stato di emergenza nazionale e attribuiva la qualifica di Commissario per l’emergenza a Guido Bertolaso, capo della Protezione civile

A Pasqua fu approvato il decreto Abruzzo, con norme che prevedevano la sospensione del pagamento dei tributi da parte della popolazione colpita, così come la sospensione per alcuni mesi del pagamento delle utenze. Destinati anche 70 milioni di euro di aiuti immediati e contributi per le singole famiglie

Il 10 aprile si tennero i funerali di stato per 205 delle oltre 300 vittime accertate, a Coppito dell’Aquila alla presenza di 1.600 familiari e 5.000 persone. I funerali furono officiati dal segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone e dal vescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari

Ai funerali di Stato erano presenti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, e membri dell’opposizione

Nei mesi successivi al disastro partì la lunga macchina della ricostruzione. Iniziò la costruzione delle cosiddette “new town”, 19 quartieri di case antisismiche, consegnate ai terremotati in attesa di poter tornare alle proprie abitazioni. Due i progetti: Map (Moduli abitativi provvisori) e C.a.s.e. (Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili). Nella foto, i prefabbricati del progetto Map

Il progetto C.A.S.E. venne approvato dal governo nel maggio 2009 allo scopo di fornire al più presto un alloggio per la popolazione rimasta senza casa. Si trattava di abitazioni antisismiche realizzate contestualmente allo smantellamento delle tendopoli. Nella foto, gli appartamenti del progetto C.A.S.E..

Diverse migliaia di persone hanno trovato alloggio nei Progetti Case e nei Map (moduli abitativi provvisori). Al momento i dati sul sito del Comune dell’Aquila sono fermi  al 31 marzo 2018: 8.024 le persone nei Progetti Case e 2.149 nei Map. Da allora alcuni nuclei familiari sono tornati nelle proprie abitazioni grazie alla ricostruzione, altri  sono rimasti in questi alloggi

La tragedia ha portato con sé anche l’apertura di diverse inchieste. Sono 202 i fascicoli di inchiesta che hanno riguardato i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, crollo colposo per ogni edificio crollato o seriamente danneggiato sia che abbia o no causato vittime o feriti

Dei 19 procedimenti per cui c’è stata una richiesta di rinvio a giudizio, 4 si sono conclusi con il riconoscimento in via definitiva delle responsabilità penali. Si tratta dei procedimenti per il crollo della Casa dello studente, quello sulla Commissione Grandi Rischi, quello per il crollo del Convitto Nazionale (3 vittime) e della facoltà di ingegneria

L’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso era imputato per omicidio colposo insieme ai componenti della Commissione Grandi Rischi. Il processo si è concluso con l’assoluzione (settembre 2016) per non aver commesso il fatto

Nel procedimento Bernardo De Bernardinis, allora vicecapo della Protezione civile, è l’unico condannato in via definitiva a due anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni in relazione alle rassicurazioni infondate date alla popolazione aquilana alla vigilia del terremoto, in seguito allo sciame sismico che ha preceduto la violentissima scossa del 6 aprile 2009. Assolti invece i tecnici membri della commissione

Due le sentenze di condanna definitiva emesse per il crollo del Convitto nazionale, ai danni del preside e di un dirigente della Provincia dell’Aquila. Le accuse per entrambi erano di concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Nella foto gli studenti sopravvissuti al crollo

A L’Aquila la ricostruzione privata è stata quasi completata mentre molti edifici pubblici sono ancora fermi, comprese le scuole

A 13 anni dal sisma la ricostruzione degli edifici privati “è a un buon punto”, sottolinea Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, alla rivista Dimensione informazione. “Il percorso è giunto all’80% e nei prossimi due, tre anni al massimo, potrà dirsi concluso. Siamo sotto la ‘soglia fisiologica’ delle circa mille pratiche che rimangono da istruire con altre 28.500 già concluse”, spiega il primo cittadino

Sulla ricostruzione pubblica, afferma il sindaco Biondi, però “il discorso cambia, e molto: è giunta faticosamente al 60% e sottoposta alla rigidità della normativa sugli appalti pubblici, farraginosa e spesso contradditoria”