1913, di Florian Illies – Marsilio – 2018 – €9,50

 

 

Può un libro essere dipinto? “1913” è così: una descrizione del mondo intellettuale (soprattutto di lingua tedesca) di quell’anno (l’ultimo della belle époque, da qui il “prima della tempesta” del sottotitolo) scritto come se un pittore su una tela enorme dipingesse i vari quadretti che mostrano le vite di tutti gli artisti, drammaturgi, scrittori, attori e filosofi in quei dodici mesi.

 

Con puntate fuori dal mondo germanofono che servono a far risaltare ancora di più quell’ambiente irrequieto e creativo.

Così scopriamo che Satchmo scoprì la tromba in prigione, che Hitler e Stalin passeggiavano nei giardini di Schoenbrunn assieme, che Picasso era molto interessato non solo alla sua arte, ma anche alla sua monetizzazione. Che Kafka, Mann, e tutti gli altri vivevano male il loro rapporto con l’atro sesso, e che c’era già chi aveva previsto la fine della supremazia europea.

 

Il tutto tra amicizie, litigate furibonde, quadri dipinti come pegno d’amore e fiaschi a teatro.

Sembra quasi di percepire le vite raccontate anche con altri sensi.

 

Da leggere, assolutamente

 

Voto 4/5