Neandertal, di Rebecca Wragg Sykes – Bollati Boringhieri – 2021 – €27,00

 

Per ovvi motivi, i libri “definitivi”, quando si parla di storia, non esistono. Ma questo libro ci si avvicina molto. Tutto ciò che sappiamo sui Neandertal è qui mostrato, spiegato e dettagliato molto bene.

Non c’è solo la storia delle scoperte, ma anche delle analisi fatte in seguito alle scoperte, e soprattutto la storia di come, partendo da indizi minuscoli e apparentemente non sufficienti, si sia riusciti a sapere sui Neandertal tanto. Tanto da scardinare il concetto sia di uomo meno evoluto del sapiens, sia delle loro deficienze fisiche o mentali sia, soprattutto, del rispetto che dobbiamo dare a una razza (qui è l’unico campo dove FORSE il termine si può applicare all’uomo) che è durata almeno quattro volte l’homo sapiens, attraversando due glaciazioni importanti e fondandosi, al termine, con il sapiens.

 

E’ la durata la parte importante del libro: non possiamo dire che i Neandertal che analizziamo in un ritrovamento siano gli stessi di un altro ritrovamento, magari geograficamente vicino, ma distante temporalmente decine di migliaia di anni. Sarebbe come dire che si può giudicare il sapiens basandosi sui ritrovamenti delle grotte di Lascaux, del Colosseo e dell’Empire State Building.

 

Detto quindi dei motivi per cui questo libro dovrebbe essere letto e – soprattutto – conservato se si ha interesse per la storia profonda dell’umanità, veniamo ai difetti. Assieme a una prosa non molto scorrevole (cui si potrebbe dar la colpa alla traduzione, ma ne dubito: l’inglese porta a periodi corti, se il libro è lardellato di frasi lunghe e subordinate non credo sia un’interpretazione creativa del testo fatta nella versione italiana), il difetto maggiore del libro è il perdersi in dettagli talvolta veramente insignificanti per pagine e pagine. Le tre tecniche di creazione delle pietre affilate, a esempio, sono dettagliate per decine di pagine. Si poteva accorciare molto questa parte (sto facendo un esempio, non è l’unico) a esempio inserendo anche all’interno della stessa opera una monografia sull’argomento. Non a tutti interessa sapere il passaggio da una tecnica all’altra, il perché e il percome, e la distribuzione geografica delle varie tecniche…

 

Insomma, un ottimo libro che però richiede al lettore medio più attenzione del solito, e magari al lettore specialista annoia perché sono cose che conosce già proprio in quanto “specialista”. Ma ripeto, acquistatelo se volete sapere qualcosa dell’umanità: se non altro, il balletto con Fabrizi, Panelli Bice Valori e Ave Ninchi non sarà più l’unica rappresentazione dell’”uomo di Neandertal”

 

Voto 3/5