Tina Anselmi, il 26 aprile
Tra le varie polemiche e una violenza retorica non consona alla ricorrenza, è passata ieri la settantasettesima festa di Liberazione dal nazifascismo in Italia. Il 25 aprile ha tanti modi per essere ricordato, come abbiamo visto.Invece di paragonarlo a popoli in guerra, o celebrare istituzioni inesistenti all’epoca (cose che sanno di propaganda strumentale), il mio modo personale di celebrare la Liberazione è di attendere un giorno, in modo tale da far calare il chiacchiericcio estraneo alla ricorrenza, e dedicare un pensiero a Tina Anselmi, che la Resistenza la fece davvero, e che sapeva cosa voleva dire vivere in guerra. [...]
Diamo una chance alla pace?
Sono ormai due mesi che la guerra in Ucraina è iniziata, e molti di più da quando questa è stata minacciata. Sono anche otto anni che la situazione in Donbass e Crimea era critica. Con la veemenza che è solita quando si discute su narrazioni imposte, ci si è divisi subito, quasi in maniera tifosa, tra chi è favorevole a un impegno nel conflitto (i “guerrafondai”) e chi invece vede nella pace l’unica via di uscita da questa tragedia (gli “amici di Putin”). Provare a riflettere senza farsi condizionare dal vocio spesso fastidioso perché poco interessante che colpisce soprattutto [...]
Ricordo di Pietro Ingrao
Lenola è un piccolo paese, stretto tra il mar Tirreno ed i monti Aurunci, che non ha mai lasciato tracce di sé, come del resto innumerevoli altri piccoli comuni, nella Storia quella con la S maiuscola.Si, è medaglia d’oro al merito civile, per aver fatto parte della linea Caesar, quella immediatamente dietro la Gustav, ed essere stata oggetto, come i vicini comuni delle province di Latina e Frosinone, di feroci bombardamenti, e per aver subito l’invasione dell’orda marocchina alla “liberazione”. Quel fenomeno orrendo raccontato così bene ne “La Ciociara” di De Sica. Ma tremila abitanti aveva all’atto dell’unità d’Italia, [...]
Il Moro
«Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà» (Aldo Moro, 28 febbraio 1978, discorso ai parlamentari DC) Nella sua pubblicazione ‘1978. Il Delitto Moro', lo storico Vittorio Vidotto afferma che ‘Gli storici dovrebbero […] stare al pezzo, come buoni artigiani, esaminare i fatti, discernere quelli attendibili, lavorare su quelli rilevanti e seguire e seguire il principio della distinzione tra quelli rilevanti e quelli che non lo sono […] ricordando che non esistono ricostruzioni definitive e che le interpretazioni mutano non solo in rapporto [...]
Una Storia Afghana – Due
Lo spirito di Walimohammad – soprattutto lo spirito, che è la sua risorsa più importante, quella che gli ha consentito di passare attraverso una vita fino adesso così difficile, riuscì ad arrivare in Italia. Il viaggio, avventuroso, tragico e disperato come tutti i viaggi di questo tipo, durò mesi. lui stesso non sa dire quanto. Partì con i propri risparmi e con quanto la madre gli diede, parte dell’eredità. Dall’Afghanistan passò per l’Iran, dove fu arrestato, per la Turchia, dove gli fu rubato tutto quello che aveva, e per la Grecia, dove cercò “per tante volte”, dice, di viaggiare [...]
Mani Pulite trent’anni dopo
Ricorre in questi giorni il trentennale del primo arresto di quella che fu poi definita “Mani Pulite”. Per questa occasione non vorrei riaprire, né tantomeno creare polemiche, sul ruolo della magistratura, toghe politicizzate, e quant’altro, bensì cercare, a quattro lustri di distanza, di inquadrare quel periodo storicamente, anche se per molti di noi è stata più che altro “cronaca”.Infatti, a mio modo di vedere, quegli eventi vanno inquadrati in un contesto molto più generale e storico, che si usa chiamare con il termine, assolutamente inappropriato, di “Fine della Prima Repubblica”. Inappropriato perché a tutti gli effetti non c’è [...]
Una Storia Afghana – Uno
Ripropongo qui un mio articolo del 2017 per globalist, rivisto leggermente. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Questa storia potrebbe narrare di ciò che accade nelle steppe afghane che il nostro protagonista, Atai Walimohammad, considera la sua casa natale. Oppure, potrebbe raccontare la catabasi che, partendo da quelle steppe, ha condotto un profugo Afghano fino a Busto Arsizio. Oppure ancora, descrivere come uno “straniero” (che brutta parola!) sia scontrato con la naturale diffidenza di una comunità di meno di mille abitanti e con la, meno naturale, ottusità di una burocrazia che molto spesso, cercando di aiutare, complica solo le [...]
La Divulgazione Scientifica: Intervista a Barbara Gallavotti
Ripropongo qui una mia intervista a Barbara Gallavotti del 2018 fatta per L'Indro. A voi commenti: Ci fosse ancora il vecchio indice di gradimento per la TV, le trasmissioni di Piero ed Alberto Angela sarebbero stabilmente ai primi posti della classifica. E questo risultato, sorprendente se si considera l’offerta televisiva globale, fatta prevalentemente di trasmissioni in stile reality dove gente comune e VIP più o meno famosi si cimentano in svariate attività, dalla cucina al canto fino al tentativo di matrimonio, fa capire che forse, al di la di ciò che può apparire ad una prima occhiata [...]
Le guerre Cingolaniche
Se ne parlava lunedì con l'amico Gianfranco Personè. E' tipico dei regimi favorire la pratica (abbellita semanticamente con il nome di "cultura tecnica") alla teoria. Cingolani, che ritengo uno dei peggiori ministri della Repubblica, infatti, va in quella direzione. la speculazione teorica (in filosofia come in scienza) è fondamentale per favorire il pensiero laterale, scoprire nuove maniere di vedere il mondo dal punto di vista dello sviluppo dell'Uomo o del disvelare nuove idee sul funzionamento del mondo e in generale per il "progresso". Capire che la schiavitù è una barbarie non è un successo "tecnico". Non è un [...]
Feccetta nera
E stratto del discorso di Benito Mussolini, presidente del consiglio dei ministri e Duce del fascismo, fatto il 18 settembre 1938, annunciando le leggi razziste (non razziali: erano razziste): "L'ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del fascismo...Tuttavia gli ebrei di cittadinanza italiana, i quali abbiano indiscutibili meriti militari o civili nei confronti dell'Italia e del regime, troveranno comprensione e giustizia; quanto agli altri si seguirà nei loro confronti una politica di separazione. Alla fine il mondo dovrà forse stupirsi più della nostra generosità che del nostro rigore. A meno che [...]
Perché no: Tre (e poi basta)
Per concludere la mia analisi sulla riforma costituzionale, che mi porta a votare NO, vorrei analizzare le ragioni più comuni che i fautori del SI portano alla riforma. Va detto, anzi tutto, che si deve partire dalla presunzione di buona fede: Chi vota SI è convinto realmente che le cose miglioreranno con 400 deputati e 200 senatori, perché ha analizzato attentamente la riforma, non perché “lo dice qualcuno” o perché “così freghiamo ‘sti magnoni che ce governano”. Stessa cosa, ovviamente, pe chi, come me, vota NO. Non si vota NO per fare un dispetto al governo attuale, né [...]
Perché no: Due
Ripartiamo dalla costituzione: nel 1948, il numero di deputati e senatori veniva individuato nella seguente maniera: 1) Un deputato ogni 80.000 abitanti; 2) Un senatore – eletto a base regionale – ogni 200.000 abitanti o frazione superiore a 100.000, con la Valle d’Aosta che ha un senatore. Per quanto riguarda il punto 1), il calcolo nel 1948 dava circa 580 deputati; il punto 2) invece definiva circa 235 senatori. Il motivo per cui la Valle d’Aosta veniva menzionata era semplice: poiché il Senato era a base regionale, e quella regione aveva meno di 100.000 abitanti, l’eccezione andava esplicitata. [...]
Perché no: Uno
Il taglio dei parlamentari, ossia dell'unico potere eletto direttamente dal popolo secondo la nostra Costituzione, è assolutamente negativo. Provo - per punti - a spiegare perché: 1) nel 2016 si votò NO (me compreso) ad una riforma simile, che diminuiva numero e ruolo dei parlamentari. Non si vede perché dopo quattro anni si dovrebbe votare SI solo perché chi la presenta non si chiama Matteo. 2) Il fatto che una riduzione dei parlamentari sia stata suggerita sin dagli anni '90 anche da persone degne di stima assoluta come la Iotti non ne cambia la negatività: non si vota SI [...]
Liberi da 75 anni
Buona festa della Liberazione a tutti!75 anni fa, l'Italia si liberava dal nazifascismo, la più brutta esperienza che il nostro paese ha subito nel XX secolo.Una festa che dovrebbe entusiasmare tutti. - Chi ama la Patria: perché è una festa tutta Italiana e cha ci fa sentire orgogliosi di esserlo: alla fine anche noi Italiani abbiamo scacciato il nazifascismo, con una Resistenza che univa Destra e Sinistra;- Chi pensa sia una festa solo di sinistra: perchè non è vero: la Liberazione dal nazifascismo non è privativa delle Sinistra, ma è di tutta la nazione. E non è contro la Destra: [...]